Classificata al terzo posto ex aequo al Festival di Sanremo del 1953, la canzone, cantata da Gino Latilla, č a tempo di marcia e si presta bene ad essere cantata in coro, come lo fu spesso, all'epoca, nelle gite scolastiche e nelle escursioni in montagna. Nell'immediato dopoguerra, ravvivava il sentimento patriottico di chi aveva compiuto il suo dovere di soldato ed era forse disponibile ad impugnare ancora le armi per riscattare l'onore dell'Italia.
Lassų in un ripostiglio polveroso,
Tra mille cose che non servon pių,
Ho visto un poco logoro e deluso
Un caro amico della gioventų.
Qualche filo d'erba
Col fango disseccato
Tra i chiodi ancor pareva conservar.
Era uno scarpone militar.
Vecchio scarpone
Quanto tempo č passato
Quante illusioni
Fai rivivere tu
Quante canzoni
Sul tuo passo ho cantato
Che non scordo pių
Sopra le dune
Del deserto infinito
Lungo le sponde
Accarezzate dal mar
Per giorni e notti
Insieme a te ho camminato
Senza riposar
Lassų tra le bianche cime
Di nevi eterne immacolate al sol
Cogliemmo le stelle alpine
Per farne dono ad un lontano amor
Vecchio scarpone
Come un tempo lontano
In mezzo al fango
Con la pioggia o col sol
Forse sapresti
Se volesse il destino
Camminare ancor.
Vecchio scarpone
Quanto tempo č passato
Quante illusioni
Fai rivivere tu
Quante canzoni
Sul tuo passo ho cantato
Che non scordo pių
Lassų tra le bianche cime
Di nevi eterne immacolate al sol
Cogliemmo le stelle alpine
Per farne dono ad un lontano amor
Vecchio scarpone
Come un tempo lontano
In mezzo al fango
Con la pioggia o col sol
Forse sapresti
Se volesse il destino
Camminare ancor.